29 Novembre 2020 Perché Elizabeth Warren non sarà ministro di Biden
Diario

29 Novembre 2020 Perché Elizabeth Warren non sarà ministro di Biden

Mentre continua la battaglia del presidente Trump per ribaltare il risultato elettorale, con la campagna mediatica e i ricorsi alla giustizia ordinaria, in attesa forse dell'ultimo tentativo presso la Corte Suprema, il Presidente Eletto J. Biden sta procedendo alla formazione del governo e del programma amministrativo. La situazione politica del nuovo Presidente non è delle migliori: se i risultati delle lezioni del 3 novembre fossero confermati, J. Biden sarebbe il primo presidente dopo George Bush senior nel 1989, a entrare in carica con il Senato controllato dal partito di opposizione, e con una diminuita maggioranza di Rappresentanti.

All'interno del Partito Democratico, vittorioso a metà il 3 Novembre, l'ala liberal vorrebbe fare pesare l'appoggio dato alla campagna presidenziale, ponendo all'incasso i crediti acquisiti quando si sono ritirati dalle primarie i candidati più estremi, B. Sanders ed Elizabeth Warren. Al momento questi leader riconosciuti, non sembrano potersi candidare ai posti cui aspirano nella squadra presidenziale, rispettivamente Sanders al Lavoro e Warren al Tesoro. La difficoltà sta tutta nella composizione del Senato.

Appare difficile infatti aspettarsi una "luna di miele" fra Presidente e Congresso, e ancor più difficile che l'attuale Senato sia disposto a confermare a occhi chiusi le prime scelte presidenziali, benché almeno quattro Senatori repubblicani abbiano più o meno apertamente dato la loro disponibilità a collaborare con il Presidente democratico. Si tratta dei Senatori Mitt Romney dello Utah, Susan Collins del Maine, Lindsey Graham del South Carolina e Lisa Murkowski dell'Alaska.

Altrettanto poco realistiche le ipotesi che il neo Presidente possa sfidare un Senato repubblicano, o che l'elezione suppletiva in Georgia sancisca una contraria e risicata maggioranza democratica 51/49 al Senato, che sarebbe immediatamente a rischio. Anche nell'ipotesi, al momento assai improbabile, che i Democratici riuscissero a conquistare entrambi i seggi della Georgia, una maggioranza così stretta renderebbe necessario ogni voto, e per questo l'attribuzione di un incarico ministeriale alla Senatrice liberal del Massachusetts Elizabeth Warren, metterebbe subito a rischio la maggioranza. Infatti Warren dovrebbe lasciare il seggio al senato, e la legge attribuisce al governatore di quello stato, il Repubblican, Charlie Baker, il potere di nomina del successore sino alle elezioni suppletive che non potrebbero tenersi prima di giugno 2021.

Gli osservatori danno per scontato che Biden ambisca a realizzare un programma legislativo che metta subito nell'agenda del Congresso le misure di supporto all'economia per la pandemia, una riforma delle norme di Trump sull'immigrazione, e il sostegno alla normativa di Obama sulla sanità pubblica (Affordable Care Act). Per realizzare questo programma  ci si può aspettare che il Presidente cerchi di attarre consensi dall'area moderata del partito avverso, nominando qualche personalità moderata. Circola ad esempio il nome di Larry Hogan, governatore repubblicano del Maryland. Considerando la che anche il GOP è diviso al suo interno fra il sostegno al Presidente uscente e la costruzione di una nuova pidentità politica, Come è stato osservato, nessuna di queste ipotesi è davvero gradita ai Repubblicani, ma il compito di Biden è di fare cose concrete per i cittadini americani, e cercare di svelenire la lotta politica.

https://www.nytimes.com/2020/11/23/opinion/giuliani-trump-biden-election.html?surface=most-popular&fellback=false&req_id=760686872&algo=bandit-all-surfaces&imp_id=106080871&action=click&module=Most Popular&pgtype=Homepage

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