A New York il primo procuratore distrettuale afro americano
Voci dall'America

A New York il primo procuratore distrettuale afro americano

Importante cambio della guardia a New York: si ritira il procuratore distrettuale Cyrus Vance jr, figlio del segretario di stato di Carter, ed entra in carica Alvin Bragg, 48 anni,  un ex procuratore federale e poi aggiunto di Vance. Bragg ha promesso nella campagna elettorale di bilanciare la pubblica sicurezza con l'equità per tutti gli imputati, e su questa base ha battuto largamente l'avversario repubblicano, Thomas Kenniff. Bragg ha anche promesso clemenza nei confronti degli imputati che commettono crimini minori e ha sottolineato l'importanza della responsabilità per la polizia e per i pubblici ministeri del suo ufficio.

C'è attesa a New York per capire come sarà la collaborazione fra Bragg e l'altro vincitore delle recenti elezioni, il neo sindaco Eric Adams, da cui dipende il dipartimento di polizia, naturale controparte della procura. I due hanno evidenziato durante la campagna elettorale alcuni disaccordi sulle politiche per la sicurezza cittadina; ad esempio Adams, un ex ufficiale di polizia, ha chiesto il ripristino dell'unità anticrimine in borghese del dipartimento di polizia, misura cui Bragg si oppone.

Anche New York vive un periodo complicato dalla pandemia, dopo che nel 2020 migliaia di cittadini sono scesi in piazza, divisi, per manifestare le loro contraddittorie opinioni. A scatenare i disordini sono state le uccisioni di George Floyd e Breonna Taylor da parte di agenti di polizia, e i timori per la sicurezza pubblica per il generale aumento dei crimini. L'elezione di A. Bragg è coerente con una infornata di procuratori distrettuali progressisti in molte grandi città, tra cui Larry Krasner a Filadelfia,  Chesa Boudin a San Francisco, Rachael Rollins a Boston e Kim Foxx a Chicago. Questo gruppo che ha dimostrato di poter lavorare in coordinamento come nel caso delle azioni contro big data. La loro azione è destinata a bilanciare la radicalizzazione del sistema di giustizia penale sotto la spinta di movimenti di opinione conservatori, che fanno leva sull'aumento della criminalità. Non mancano infatti segnali contrastanti di ritorno di fiamma conservatore: a pochi chilometri dalla Grande Mela, a Long Island, nella contea di Nassau, la candidata repubblicana, Anne Donnelly, ha largamente battuto Todd Kaminsky, veterano senatore statale democratico, con una campagna giocata tutta sulle parole d'ordine "legge e ordine". Analogamente nella contea di Suffolk, lo sfidante repubblicano, Ray Tierney, ha battuto con ampio margine il pur popolare procuratore distrettuale uscente Timothy Sini.

L'avvicendamento sullo scranno del procuratore di New York non interessa solo i fanatici dei serial polizieschi americani, ma è significativo per almeno tre motivi: la procura di New York è storicamente uno snodo essenziale e banco di prova di molte evoluzioni del sistema giudiziario americano, inoltre è competente per processi di rilievo nazionale, e infine perché Bragg sarà il primo afro americano a ricoprire la carica.

L'importanza dell'ufficio del procuratore di New York oltre che per la centralità della città e la sua valenza numerica (19 milioni di abitanti, più del 6% degli interi Stati Uniti), è ben evidenziata dal fatto che negli ultimi ottanta anni  si sono avvicendati nell'incarico solo tre magistrati, tutti democratici. L'ultimo repubblicano fu il repubblicano Thomas E. Dewey che nel 1941 lasciò l'incarico per diventare governatore dello stato e poi sfortunato candidato presidenziale contro Roosevelt. I tre procuratori sono Frank S. Hogan 1942 – 1973,  Robert M. Morgenthau 1975 - 2009 e Cyrus Vance Jr., che con i suoi undici anni diventa il procuratore meno longevo del dopo guerra.

Negli oltre trent'anni del mandato di F. Hogan, e intorno alla sua debordante personalità, sono nate le due peculiarità che caratterizzano la procura newyorkese: l'equità nell'imporre il rispetto della legge  e la struttura professionale e rigidamente organizzata. Hogano fu eletto senza interruzioni con il sostegno bipartisan del potente apparato del partito democratico locale (la famigerata Tammany Hall) e dei repubblicani cittadini.  Ha indagato e perseguito per decenni ogni forma di racket criminale, sostenendo famosi processi contro la "cosa nostra" di Joseph Lanza e Joe Adonis, ma anche la corruzione politica, come nei processi agli alti funzionari di Manhattan, Hulan Jack e Eugene Sugarman. Non mancarono episodi controversi, come la crociata contro il comico Lenny Bruce, accusato di oscenità per il linguaggio irriverente dei suoi show, e la posizione ambigua assunta da Hogan quando negli anni 70 del Novecento il sindaco J. Lindsay ordinò una grande indagine sulla corruzione della polizia.

Il suo successore, Robert M. Morgenthau, era erede di una dinastia economica e politica: il nonno Henry, emigrato in America dalla Germania, costruì una fortuna immobiliare nell'Ottocento; il padre Henry Jr., fu il principale consigliere economico e Segretario al Tesoro dei presidenti Franklin D. Roosevelt e Harry Truman. Se Hogan è stato definito una leggenda, Robert Morgenthau andò ben oltre. Rieletto otto volte, di cui cinque senza concorrenti, il suo mandato è stato ricco di casi famosi e risultati concreti. Fra i casi basti citare l'omicidio di John Lennon, mentre a parlare dei risultati ci sono le statistiche: nell'anno in cui Morgenthau entrò in carica, ci furono 648 omicidi nella sola Manhattan, mentre alla vigilia del suo abbandono nel 2009, furono 58. Non vi è dubbio che un tale risultato non sia da ascrivere solo all'azione di Morgenthau , ma è certo che il contributo della procura distrettuale è stato decisivo. Non è un caso se, oltre alla riorganizzazione interna dell'ufficio,  in quel periodo il budget del procuratore distrettuale é aumentato da 8 a 75 milioni di dollari, e il numero di avvocati impiegati presso la procura è passato da 195 a 500. Negli anni di Morgenthau la procura ha allargato la sua azione dalle sole indagini su crimini di vecchio stampo come l'associazione criminale e la corruzione, al perseguimento dei crimini più "moderni" come quelli a sfondo sessuale e quelli propri dei colletti bianchi, come l'evasione fiscale, e i reati digitali e societari a Wall Street. Morgenthau ha reso più attuale la struttura e i metodi della procura, creando una divisione di avvocati con competenze finanziarie, promuovendo il test del DNA e altre moderne tecniche di indagine, assunto interpreti di lingua spagnola per facilitare le relazioni con quella comunità. Mentre Hogan ebbe un buon rapporto con la struttura locale del partito democratico, Morgenthau fu sempre indipendente dal partito, che non ne gradiva l'autonomia e autorevolezza, tanto che numerosi furono gli scontri pubblici con due governatori dello stato di New York, che arrivarono a sfiorare l'antisemitismo. Per avere conferma del carisma di Morgenthau é sufficiente scorrere i nomi di alcuni dei suoi procuratori aggiunti: Sonia Sotomayor, oggi giudice della Corte Suprema, due governatori dello stato di New York,  Andrew Cuomo e Eliot Spitzer, due Kennedy, John Jr. figlio del Presidente di cui Morgenthau era amico d'infanzia, e Robert Jr. figlio del Senatore Robert F. Kennedy.

Quanto all'uscente Cyrus Vance jr, anch'egli ex vice di Morgenthau, la storia del suo decennio è tutta da scrivere, ma si può già azzardare un bilancio, dicendo che non ha intaccato la reputazione creata dai suoi predecessori, malgrado sia stato oggetto di crescenti attacchi politici, che non gli hanno impedito di correre senza avversari per l'ultima rielezione nel 2017. Da sinistra, Vance è stato giudicato troppo tiepido sulla richiesta della "bail reform": nel sistema americano dopo un arresto, illecito o meno, la possibilità di ritrovare subito la libertà anche per organizzare la propria difesa, dipende dalla disponibilità di contanti o altri mezzi di garanzia per pagare la cauzione. Nelle intenzioni originali dei legislatori la cauzione era uno strumento di garanzia dei diritti all'inviolabilità personale e alla presunzione di innocenza, ma nella realtà moderna è diventato, secondo i critici, un sistema di incarcerazione automatica in base alla ricchezza, con risvolti sociali ad alto potenziale esplosivo, che hanno indotto ad avanzare numerose proposte di riforma dell'istituto. Da destra le critiche, oltre che per alcuni casi in cui il procuratore è stato ritenuto troppo morbido, si sono concentrate negli ultimi due anni sulle azioni giudiziarie aperte da Vance contro l'ex presidente D. Trump e alcune delle aziende a lui riconducibili.

I processi contro Trump ancora in corso, infatti, rappresentano proprio la pesante eredità che Vance lascia al suo successore. L'ufficio è impegnato in processi che avranno eco mondiale,  nati dalle indagini su violazioni del finanziamento della campagna elettorale che coinvolgevano direttamente il presidente, i suoi associati e le sue attività. I consulenti contabili della Trump Organization, Mazars USA, hanno rifiutato di obbedire all'ingiunzione di Vance di consegnare i documenti finanziari del loro cliente, comprese le dichiarazioni dei redditi del Presidente. La reazione legale di Trump è stata, come sempre, violenta e votata al contro attacco, ma perdente in ogni grado di giudizio dal tribunale distrettuale federale di Manhattan alla Corte Suprema. Una volta sancito da quest'ultima nel dicembre 2019 il principio (non certo nuovo) che il Presidente degli Stati Uniti non non è al di sopra della legge, la battaglia legale continua. Come già successo in passato i legali di Trump sono pronti a immolarsi anche con violazioni dell'etica professionale pur di difendere il loro cliente, e certamente si toccherà l'apice della lotta in vista della prossima campagna presidenziale. D. Trump ha infatti annunciato di voler cercare di ottenere un secondo mandato, prendendosi la rivincita sul 2020, ma avversari democratici e ampi settori dello stesso partito repubblicano, sono pronti a sbarrargli la strada anche utilizzando le armi offerte dai procedimenti in corso a New York.

Infine, non é irrilevante il fatto che Alvin Bragg, il neo procuratore sia afro americano, un altro tabù caduto nelle istituzioni USA, che apre un nuovo capitolo nella storia del sistema giudiziario e dei tentativi per renderlo meno iniquo. Se si considera che il 40% della popolazione di New York è fatto di latini (25%) e afroamericani (15%), ma che essi rappresentano 80% dei redditi sotto la soglia della povertà, si comprende come un nuovo approccio da parte della procura di New York anche solo sul già descritto sistema della cauzione, potrebbe indurre modificazioni importanti del sistema penale americano.  Da professore di diritto alla New York Law School e da candidato procuratore, Bragg si è concentrato sull'intreccio di questioni tra diritto penale e diritti civili, discrezionalità e responsabilità dell'accusa nelle funzioni dei procuratori dello stato. I titoli di alcune pubblicazioni di Bragg sono chiari circa il suo pensiero ed espliciti nell'indicare non solo i problemi ma anche i possibili rimedi: "Come rendere la polizia responsabile legalmente di un omicidio", o "I procuratori devono aiutare i pregiudicati a trovare lavoro".

Nella sua esperienza presso la procura di New York come aggiunto, Bragg ha potuto constatare come per l'Ufficio investigativo speciale sia difficile perseguire con successo gli agenti di polizia, per le oggettive difficoltà normative e le resistenze ambientali. Sebbene il sistema ammetta eccezioni, come la recente condanna di Derek Chauvin per l'omicidio di George Floyd, è estremamente difficile accusare, per non parlare di condannare, gli agenti di polizia. Ma per Bragg si tratta di concludere una storia personale, come ha scritto nel suo programma: "Le pistole sono state un appuntamento fisso per me nella mia infanzia, ad Harlem negli anni '80. Da quando avevo 10 anni mi hanno puntato una pistola sei volte, in tre occasioni sono stati agenti di polizia, che dissero che ero in una zona ad alta criminalità o che stavano rispondendo a un attacco violento. La falsità di queste affermazioni è stata immediatamente smentita, ma il ricordo delle pistole puntate è ancora un trauma. Questo tipo di violenza armata riguarda diritti civili e uguaglianza. Non è un segreto che la violenza armata colpisce in modo sproporzionato le comunità di colore. Il mio piano per affrontare la violenza armata a Manhattan è un approccio olistico che abbraccia gli sforzi della comunità per fermare la violenza prima che inizi, con meccanismi di applicazione mirati a ciò che effettivamente può dare sicurezza a Manhattan". Il piano di Bragg include sei capitoli: 1. Interventi sulla comunità 2. Applicazione mirata e non generalizzata 3. Sequestri di armi 4. Lotta al mercato clandestino delle armi 5. Identificazione delle armi nascoste 6. Interventi normativi.

In una nazione divisa e radicalizzata, c'è il rischio che il progetto, pur così chiaramente motivato e ben intenzionato, del neo procuratore Bragg possa essere lo spunto per nuove diatribe in nome del secondo emendamento alla Costituzione (diritto di portare armi) e possa accendere polemiche anche su tema per cui l'accordo bipartisan dovrebbe essere ovvio. Ciò non toglie che la situazione sia arrivata ad un punto tale che ogni tentativo di regolamentazione vada seguito con favore e ottimismo.

https://www.nytimes.com/1974/04/03/archives/hogan-district-attorney-32-years-dies-frank-s-hogan-district.html

https://www.nytimes.com/2019/07/21/nyregion/robert-morgenthau-dead.html

https://ballotpedia.org/Cyrus_Vance_Jr.

https://www.alvinbragg.com/gun-safety

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