L'inaugurazione di Biden: il ritorno del buon senso ?
Voci dall'America

L'inaugurazione di Biden: il ritorno del buon senso ?

La cerimonia di inaugurazione è stata predisposta in una Washington irriconoscibile, deserta per la pandemia e presidiata dopo che l'aggressione al Campidoglio ha scatenato un'ondata di preoccupazioni inconsuete. Le forze dell'ordine devono fare fronte non solo a potenziali minacce esterne, ma anche a crescenti preoccupazioni per un attacco interno, persino dall'interno delle stesse truppe poste a presidio della cerimonia. Non ci sono notizie di minacce specifiche contro Biden, ma la capitale della nazione è sotto il controllo di più di 25.000 fra soldati e agenti di polizia.

L'attesa dell'arrivo sulla balconata del Campidogli di Joe Biden permette di constatare con una certa desolazione come l'eredità di quattro anni di presidenza Trump consiste in una piazza vuota presidiata dai blindati. Cancellata la festa del passaggio dei poteri, cancellata l'abituale misurata partecipazione della folla. Nello stesso tempo gli ammessi sulla piattaforma della rotonda del Campidoglio danno la strana impressione di una gerontocrazia, malgrado l'idea consolidata di una giovane nazione americana. Predomina il grigio, fra i leader della nazione, e non solo per la presenza degli ex presidenti, eccetto J. Carter, le cui condizioni di salute hanno sconsigliato il viaggio da Plains a Washington. E' stata la corsa presidenziale più "anziana", che ha premiato il presidente eletto più anziano della storia. Se è evidente la mancanza di una staffetta generazionale, è da sottolineare la forte presenza femminile, con ruoli di protagonista: la vicepresidente eletta Harris, la speaker della Camera Pelosi, il giudice Sotomayor, la (giovane !) poetessa Amanda Gorman, la co presidente del comitato per l'inaugurazione Senatrice del Minnesota Amy Klobuchar.

Particolarmente significativo proprio il discorsi della senatrice Klobuchar, che ha apertamente affrontato il recente passato: "Due settimane fa, quando una folla arrabbiata e violenta ha organizzato un'insurrezione e profanato questo tempio della nostra democrazia, ci ha risvegliati alle nostre responsabilità come americani. Questo è il giorno in cui la nostra democrazia si rialza, spazza via la polvere e fa quello che fa sempre l'America. Va avanti come una nazione sotto Dio, indivisibile, con libertà e giustizia per tutti".

Il senatore Roy Blunt ha portato l'augurio della componente repubblicana del Congresso, che ha collaborato nella transizione e nell'organizzazione della cerimonia inaugurale. .

Il gesuita Leo O'Donovan, già rettore della Georgetown University, e da anni vicino a Biden, ha invocato la benedizione divina sull'amministrazione di Biden

Alle 11.35 precise la bandiera degli Stati Uniti è stata introdotta sulla piattaforma del Congresso, seguita dalla rockstar Lady Gaga, che in un'improbabile mise rossoblu ha intonato l'inno americano accompagnata dalla banda della marina.

Alle 11.40 uno dei momenti storici della cerimonia odierna; Kamala Harris ha giurato nelle mani del giudice della corte suprema Sotomayor come vicepresidente. La prima donna ad arrivare a una così alta carica.

La banda della marina è quindi tornata alla ribalta per accompagnare Jennifer Lopez che ha cantato mentre un raggio di sole prendeva il posto della nevicata accennata un'ora prima.

Alle 11.48 è stato chiamato sul podio il Presidente della Corte Suprema J. Roberts, che ha letto la formula del giuramento che ripetuta da Joe Biden, ne ha fatto formalmente il 46° Presidente degli USA.

Ha quindi preso la parola il neo Presidente: questo è il giorno dell'America, il giorno della democrazia, ha esordito Biden. Il popolo è stato ascoltato. La democrazia è fragile, ma ha prevalso.

I passaggi essenziali del discorso inaugurale, la cui trascrizione in italiano riportiamo in un post a parte, sono stati dedicati all'unità nazionale. Biden non ha nascosto nessuna delle profonde divisioni: dal suprematismo, alla violenza, all'uso della disinformazione, sino all'assalto al congresso.

Con l'inevitabile promessa di essere presidente di tutti, Biden ha invitato gli Americani all'unità senza cessare di esprimere opinioni discordi, perché l'unità "non é esempio del nostro potere, ma potere del nostro esempio".

L'America ha affrontato divisioni e problemi, ma "Non ditemi che le cose non possono cambiare." se oggi abbiamo una donna vice presidente.

Per affermare che "Dobbiamo porre fine a questa guerra incivile", Biden ha fatto ricorso a citazioni dalla Bibbia ad A. Lincoln, a S. Agostino, concludendo che intende lasciare alle prossime generazioni un'America migliore di quella ricevuta in eredità.

La piazza deserta non è un buon viatico per questa sfida, ma Joe Biden potrebbe sorprenderci con le sue capacità di affrontare e superare il tremendo compito che lo aspetta. Si sono rincorse molte comparazioni per Biden in questi giorni, da Wilson a Roosevelt. Il profilo assunto dal neo presidente del vicino di casa, la retorica del buon senso, di cosa hanno passato e pensato mamma e papà, ricorda piuttosto Henry Truman. Il grande outsider, l'apparente sconfitto che non ha mai perso, l'uomo che parla sottovoce e ti guarda dritto negli occhi senza nasconderti le verità scomode ma non ti impone autoritariamente le sue soluzioni, Il ritorno del buon senso, potrebbe essere la vera svolta epocale per l'America di Joe Biden.

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