Le preghiere e l'estremismo dei conservatori radicali USA
Voci dall'America

Le preghiere e l'estremismo dei conservatori radicali USA

L'attuale Corte Suprema americana è stata forgiata dai colpi di mano della maggioranza parlamentare repubblicana contro la prassi costituzionale (2016/2020), e dall'ideologia con cui i movimenti del radicalismo religioso condizionano la Corte per stabilire standard obbligatori per tutti gli americani. Il calendario della Corte è stato occupato negli ultimi anni di una serie di controversie promosse con il fine dichiarato di modificare in senso reazionario alcuni costumi diffusi nella società americana.  

Tipico in questo senso il modus operandi del movimento Alliance for Freedom, una grossa associazione che dichiara l'intenzione di agire per preservare la libertà religiosa, la libertà di parola e i diritti delle famiglie.  Recentemente l'associazione ha fatto circolare sui social questo messaggio  relativo ad un causa che verrà presto decisa dalla Corte Suprema: "vorrei chiederti di pregare per un caso che potrebbe essere il più importante di questa legislatura della Corte Suprema. Il 4 dicembre, la Corte Suprema degli Stati Uniti ascolterà le parti della causa United States of America contro Skrmetti, un caso in cui i giudici decideranno se confermare la libertà degli stati di proteggere i bambini da farmaci e interventi chirurgici dannosi e inutili. Per dirla in un altro modo, questo caso deciderà se gli stati possono approvare leggi che proteggano i bambini da bloccanti della pubertà dannosi, ormoni potenzialmente sterilizzanti e interventi chirurgici irreversibili che alterano il corpo per farli sembrare del sesso opposto...….Tutto questo può essere evitato da una legge come quella che ora è contestata davanti alla Corte Suprema. È fondamentale che abbiamo la libertà di vivere secondo la verità e di proteggere i nostri figli da questo tipo di tragico danno che li colpirà per il resto della loro vita".

Il caso viene così descritto sui siti tecnico-legali che si occupano della Corte Suprema: la controversia è stata promossa dal Procuratore Generale del Tennessee, Jonathan T. Skrmetti, nei confronti di L. W. e dei suoi genitori Samantha Williams e Brian Williams (il solo fatto di precisare i nomi dei genitori ma non quelli del minore, cela dietro l'ipocrita uso della privacy la volontà di attaccare socialmente una delle parti). La Corte deve decidere se la clausola di uguale protezione del XIV emendamento sia violata dal disegno di legge n° 1  del Senato del Tennessee, che proibisce tutti i trattamenti medici volti a consentire a un minore di identificarsi con, o vivere come, una presunta identità incoerente con il proprio sesso, . Secondo questo testo legislativo lo Stato ha un “interesse nell’incoraggiare i minori ad apprezzare il loro sesso” e nel proibire trattamenti “che potrebbero incoraggiare i minori a diventare sprezzanti del loro sesso”. In base a tale interesse lo stato ritiene di avere il diritto di vietare ogni trattamento formulato dalla scienza medica allo scopo di curare o semplicemente alleviare il disagio psicologico dovuto a una discordanza tra il sesso e l’identità dichiarata. Il punto centrale è di chiarire se la facoltà di cui lo stato del Tennessee si è dotato sia coerente con la clausola costituzionale di uguale protezione, inclusa nel 14° emendamento alla Costituzione americana. Introdotto nel 1868 dopo la guerra civile, l'emendamento aveva un scopo ben preciso: impedire agli stati di discriminare i neri. Ma la formulazione ampia del testo ha poi permesso di estenderne gli effetti ben oltre le originarie intenzioni: ad esempio, pur essendo esplicitamente rivolta agli stati,  è stata di fatto applicata anche al governo federale. In base al principio generale dell'emendamento, governo e stati non possono legiferare in base alla razza, ed ad ogni altra caratteristica propria dell'individuo-cittadino, il cui diritto alla parità di trattamento è tutelato dalla costituzione.

E' di competenza dei giuristi, purché raffinati e creativi, il dibattito sull'applicabilità di un principio enunciato 150 anni fa a situazioni che all'epoca della redazione del testo non erano minimamente immaginabili. Ma al di là delle interpretazioni giuridiche della casistica, sono da notare alcune formule che accompagnano la crociata di Alliance for Freedom:

1) la libertà degli stati di proteggere i bambini da farmaci e interventi chirurgici dannosi e inutili
come in ogni dibattito fra scienziati e negazionisti dalla pandemia da Covid in avanti, il conflitto è fra due modi affrontare le malattie,  in base a criteri ideologici  o scientifici; in cui i primi sono formati solo in base a credenze pur rispettabili che nulla hanno a che vedere con la conoscenza della materia, mentre i secondo sono determinati dalla comunità medica in base ad esperienze e rilevazioni statistiche e sanitarie che pur essendo diversamente interpretabili, hanno a che vedere con l'oggettività. Ma in questo caso Alliance for Freedm non agisce per la libertà, ma per imporre l'oscurantismo del pregiudizio, che finisce per penalizzare i segmenti più poveri della società. Quelli che non possono permettersi una "second opinion" competente, ma sono obbligati a seguire l'opinione dominante su social network e televisioni controllate dai settori conservatori.

2) È fondamentale che abbiamo la libertà di vivere secondo la verità   Imporre una verità assoluta di cui il potere è detentore é il mantra di tutte le autocrazie, in particolare di quelle che basandosi sulla religione vanno definite teocrazie; secondo questa visione il governo e i suoi membri detengono il monopolio della verità, e hann il diritto di imporlo anche a chi non ne condivide i contenuti. Inutile dire che si tratta di un tentativo di spostare la più grande democrazia dell'occidente sul piano dell'autocrazia orientaleggiante, per di più della peggiore delle forme autocratiche, quelle che si poggiano sul pregiudizio religioso.

Molti anni fa Arthur Schlesinger jr aveva evidenziato la ricorrente contraddizione della destra americana che nega al governo federale la facoltà di occuparsi della vita privata del cittadino, ad esempio in materia economica o di porto ed uso delle armi, ma poi ne pretende l'intervento cogente in nome di una verità di parte, per sanzionare comportamenti di quello stesso cittadino. Azioni come quella di Alliance for Freedom, nate con lil pretesto di preservare la libertà, finiscono per limitare la libertà di qualcuno, e sono quindi del tutto illiberali.

https://adflegal.org/
https://www.supremecourt.gov/DocketPDF/23/23-477/323551/20240827210326240_23-477tsUnitedStates.pdf

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