Emergenza casa: le diverse ricette di Los Angeles e Houston
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Emergenza casa: le diverse ricette di Los Angeles e Houston

Il problema della casa negli Stati Uniti si riassume nella parola "homeless", una condizione che se da un lato identifica la povertà, per altri versi si collega ad una cultura della mobilità concretizzata dalle migliaia di furgoni "U Haul" che facilitano i movimenti di una fascia di popolazione che se non si può definire nomade, nemmeno è veramente stanziale. Questi americani sono inclini alla solitudine, ma possono anche raggrupparsi in comunità, e hanno finito per creare un vero problema sociale, che le autorità federali e locali devono affrontare per venire incontro ad un numero rilevante e diversificato di bisogni abitativi.

Le risposte sono molto differenziate, come si può cogliere dall'esame di due progetti di intervento, uno a Los Angeles, nella California democratica (eccetto che all'epoca di R. Reagan), l'altro a Houston, nel Texas repubblicano (quantomeno dopo i decenni di prevalenza democratica di S. Rayburn e L. B. Johnson).

Il problema dei senzatetto a Los Angeles è noto dalla fine del XIX secolo, quando l'arrivo della linea ferroviaria trans continentale portò masse di lavoratori stagionali a spostarsi all'ovest, terra promessa di una nuova industrializzazione. Furono costruiti interi quartieri di alloggi a basso prezzo, e insieme si formarono comunità accampate in villaggi di improvvisati, in condizioni di estrema povertà tanto che la Housing Commission della città di Los Angeles li bollò come minacce alla salute pubblica, ordinando la demolizione di almeno 200 villaggi tra il 1910 e il 1920. La Grande Depressione degli anni '30 portò ad un nuovo flusso migratorio verso la California, aggiungendo alle migliaia di agricoltori del mid west una prima migrazione di afro americani. Il primo punto d'arrivo per questi migranti è tradizionalmente l'area detta Skid Row, nei pressi della stazione ferroviaria, si è trasformata in quartiere di permanente segregazione razziale, tanto che negli anni '50, i neri costituivano poco più del 5% della popolazione locale, ma il 60% dei senza casa. Nuovamente negli anni '60, le autorità cittadine intervennero, e nel decennio successivo vennero demolite almeno 15.000 unità abitative (il 50% delle case del quartiere), aggravando ulteriormente il problema. Prima della pandemia, nel 2020, i senzatetto a L. A. secondo la Commissione erano oltre 65.000, stima probabilmente fatta per difetto, così suddivisi:

12.522 nelle strade
2.585 giovani in età di transizione
6.017 in rifugi improvvisati
6.062 in tende
4.395 in auto
5.229 in camper

Secondo la stessa fonte, la composizione di questa fascia di popolazione è indicativa di un fattore razziale prevalente:

Ispanici  36.1%
Afro-Americani 33.7%
Bianchi 25.5%
Nativi americani 1.1%
Asiatici: 1.2%
Hawaiiani 0.3%
Altri 2.1%

Particolarmente indicativo della condizione di segregazione il dato relativo agli afro americani, che rappresentano solo il 8% della popolazione complessiva della contea di LA, che da un decennio ha investito fiumi di denaro per sradicare la piaga che aggrava le tensioni sociali e causa insicurezza diffusa. Con la legge denominata "misura HHH", approvata con referendum, la città è stata autorizzata ad emettere un prestito obbligazionario da 1,2 di dollari per costruire 10.000 unità abitative e soluzioni temporanee destinate ai senza dimora. Inoltre una frazione dell'imposta sulle vendite è destinata a raccogliere 350 milioni di dollari all'anno sino al 2026 per finanziare la costruzione di alloggi economici, ed erogare servizi di prevenzione del fenomeno dei senzatetto. A questi fondi si aggiungono circa 600 milioni di dollari all'anno che provengono dal governo federale e dallo stato della California. Secondo le previsioni per il 2022 la spesa si suddivide in:

$ 377 milioni per alloggi permanenti di supporto
$ 208 milioni per il programma Project Homekey
50 milioni di dollari per i servizi di supporto

Secondo i servizi interni di auditing del consiglio comunale di Los Angeles, dopo i primi cinque anni il programma è in ritardo almeno del 50% rispetto agli impegni.

Diversa la politica di Houston. Negli anni '60 , di fronte all'aumento della popolazione, la città offriva incentivi fiscali ai proprietari di case e alberghi per spingerli a convertire le loro proprietà in case in affitto. Durante gli anni '80, dopo la crisi petrolifera ed i tagli al budget federale promosso dall'amministrazione Reagan, gli alloggi a basso reddito divennero anti economici per i proprietari, che furono costretti i proprietari a diversificare le destinazioni dei loro immobili, e finendo per fare aumentare il numero dei senza tetto. Il punto più basso venne toccato nel 1991 quando vennero censite solo 140.000 abitazioni popolari, e l'accessibilità al mercato immobiliare a tassi favorevoli, spinse la domanda di alloggi residenziali, giocando contro gli americani a basso reddito. Houston all'inizio del secondo millennio aveva uno dei tassi pro capite di senzatetto più alti d'America, accoppiato con l'aumento della diffusione delle droghe nella fascia più disagiata della popolazione, con un forte aumento della criminalità, a stento arginato dalla polizia locale. Gli interventi per contrastare il fenomeno erano frammentati fra decine di iniziative umanitarie pubbliche e private, che in competizione per i fondi federali, duplicavano i servizi, spesso agendo l'uno all'insaputa dell'altro con scarsi risultati concreti. La Houston Housing Authority è arrivata sino ad organizzare una lotteria per la lista d'attesa per gli alloggi popolari, iniziativa che evidenzia il grado di disperazione delle autorità locali.

La situazione ha iniziato a cambiare nel 2009 con l'approvazione del "Hearth Act", che prevedeva che, per ricevere dollari federali, le città dovevano adottare una politica orientata al concetto di "housing first". Togliere il senzatetto dalla strada è divenuto non l'obbiettivo finale, ma quello iniziale dell'attività dei servizi sociali. Soprattutto, le organizzazioni per senzatetto sono incentivate a lavorare insieme con la regia di un'agenzia che ne coordina i programmi e fornisce dati condivisi. Dal 2012, in applicazione di queste misure, il Dipartimento federale per l'edilizia abitativa e lo sviluppo urbano ha messo a disposizione fondi e competenze a 10 città, fra cui Houston, che avevano affrontato il problema dei senzatetto secondo le linee guida della nuova legge.

L'allora sindaco di Houston, Annise Parker, primo sindaco LBGT di una grande città, democratica eletta con sostegno bipartisan con una piattaforma moderata centrata sulla responsabilità fiscale, aprì l'agenzia di coordinamento sul tema abitativo "The Way Home". In poco tempo la mayoress ottenne l'adesione di oltre 100 organizzazioni locali, non solo umanitarie, ma anche imprenditoriali. Grazie all'esperienza professionale della sindaca, il primo obbiettivo fu di organizzare un sistema di raccolta dati in tempo reale, molto più flessibile e produttivo del tradizionale censimento annuale, con l'obiettivo minimo immediato di ospitare 100 senzatetto in 100 giorni, per poi passare ad altri 300 nei successivi 100 giorni. La Houston Housing Authority si è unita alla nuova agenzia, approfittando di alcune contingenze favorevoli come la debolezza del mercato immobiliare e la conseguente economicità dei prezzi dei terreni.  L'agenzia ha agito secondo un piano orientato alla fornitura di alloggi e servizi per i senza dimora che si trasferiscono in alloggi stabili, con quattro livelli:

  • identificare i bisogni di servizi e alloggi;
  • fornire rifugi di emergenza come alternativa immediata rispetto alla strada;
  • fornire alloggi di transizione con servizi di supporto;
  • fornire alloggi permanenti con servizi calibrati per ogni situazione.

I risparmi monitorati in termini di riduzione dei costi in attività di repressione dei reati e assistenza sanitaria hanno convinto l'amministrazione della bontà un senso all'operazione, visti i non trascurabili effetti economici positivi. La gestione manageriale di un problema sociale come quello abitativo, al di là dell'aspetto simbolico, è una sfida alla cultura americana dominante contraria all'intervento pubblico. Per esempio nel 2020, a Seattle una tassa sulle imprese per sostenere gli alloggi per senzatetto è stata revocata un mese dopo l'approvazione per la manifesta opposizione delle grandi aziende, tra cui Amazon.

Avendo la sindaca Parker coinvolto la Camera di Commercio e le principale aziende locali nel progetto, è stato possibile un diverso modo di utilizzare gli aiuti, a cominciare da quelli per l'emergenza dell'uragano Harvey, nel 2017, dirottandoli verso forme strutturali di aiuto a cittadini. Il sistema di rilevazione dei dati ha permesso di identificare e valutare le persone in base a un "indice di vulnerabilità" che ha ridotto le discriminazioni e reso sistematici processi decisionali che prima erano più che altro casuali. Secondo il rapporto annuale dell'agenzia "The Way Home", grazie a questi interventi nel 2021 un assistito su quattro in rifugi di emergenza è arrivato a fruire di un alloggio permanente, e i senza tetto censiti sono scesi da 8.500 nel 2011 a 3.200 nel 2021.

La situazione generale a Houston si è complicata dopo la pandemia: la disponibilità di alloggi a prezzi accessibili si è ridotta drasticamente, mentre le nuove costruzioni guardano solo alla parte superiore del mercato. Grandi società di investimento come Blackstone hanno moltiplicato il loro patrimonio immobiliare, che è finito fuori dalla portata della classe media e dei redditi più bassi. Indice di questa situazione incandescente l'aumento delle richieste di sfratto nella contea di Harris, che include Houston, triplicate dopo la pandemia.

Oltre alla differenza dei sistemi adottati dalle due metropoli americane per affrontare il problema dei senza tetto, è indicativo che le soluzioni sperimentate sono in apparente contraddizione con l'etichetta politica delle due città. In uno stato come il Texas, tanto conservatore da rendere moderati anche i liberal, è stato scelto un forte intervento pubblico. Al contrario, nella liberale California, simbolo del male per la destra più reazionaria, dopo consultazione popolare si è seguita la via tradizionale del finanziamento pubblico mediante emissione di debito. A riprova che la dicotomia della politica americana non è un fatto automatico e scontato.

calhousingsolutions.org/housing-policy-case-studies/los-angeles-proposition-hhh/
https://www.foxla.com/news/homeless-los-angeles-homelessness-lost-angeles
https://endhomelessness.org/resource/summary-of-hearth-act-2/
https://homelessdata.com/dashboard/houston/
http://houstontx.gov/mayor/press/2022/Homeless-Count-2022.pdf

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