Dossier giustizia: quattro argomenti di dibattito politico
Voci dall'America

Dossier giustizia: quattro argomenti di dibattito politico

Uno dei fili rossi da seguire per cercare di interpretare l'evoluzione della politica americana è quello della giustizia, particolarmente significativo in una nazione che della rule of law ha fatto il principale cemento fondante della comunità interna, per favorire l'integrazione sociale e le pari opportunità a tutti i cittadini.

Negli ultimi mesi si sono attenuate le polemiche dell'era Trump su "me too" e "black lives matter", sostitute da altri argomenti di dibattito: anzitutto la questione della Corte Suprema, poi le leggi elettorali degli Stati, la questione della responsabilità di D. Trump nell'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, e infine, la regolamentazione del settore digitale.

1) La Corte Suprema è per ammissione dello stesso Chief Justice Roberts, bloccata dall'esasperazione dell'appartenenza partitica dopo un decennio di filibustering repubblicano volto a fermare la deriva liberal. La Corte è stata messa sotto inchiesta in vista di una possibile riforma dalla Commissione insedita da Biden, che ha indicato nella revisione della durata del mandato dei giudici l'unico possibile rimedio. Prima di mettere mano alla Costituzione, attività sempre rischiosa, il presidente democratico ha adesso l'opportunità di incidere sulla composizione stessa della Corte, dopo le dimissioni del giudice progressista Stephen Breyer. Per adesso l'ultimo atto è stato l'annuncio fatto da Biden lo scorso 11 febbraio di una rosa di potenziali candidati che rappresentano la rinuncia ad una scelta ideologica, con la scoperta intenzione di ottenere qualche voto dalla parte repubblicana, ed arrestare l'eccesso di polarizzazione fra gli schieramenti. Il leader della minoranza repubblicana al senato USA, Mitch McConnell, che ha stravinto le ultime due battaglie parlamentari sulla Corte, ha affermato che il GOP ha già avuto abbastanza successo e ha suggerito che anche la scelta di un giurista liberale non sarebbe un serio problema poiché non cambierebbe l'equilibrio della corte. Ma alcuni senatori repubblicani, come il senatore della Louisiana John Kennedy, hanno annunciato barricate contro qualunque candidato giudice che possa contestare la legislazione conservatrice in materia di elezioni e che possa cercare di "riscrivere la Costituzione ogni due giovedì per cercare di portare avanti un'agenda liberal". Sull'equilibrio bipartisan della Corte si giocano molte delle possibilità di unificare il sentimento nazionale senza sminuire la dinamica fra i partiti, e di riportare il dibattito politico lontano dalle derive violente e paranoidi degli ultimi anni.

2) La giustizia è in gioco per le modifiche in corso alle leggi elettorali, argomento che rimanda direttamente alle elezioni del prossimo novembre. Dopo le polemiche sulle ultime elezioni presidenziali, e le numerose battaglie giudiziarie perse in merito dall'ex Presidente Trump e dai suoi sostenitori, nel corso dell'ultimo anno le regole elettorali sono state al centro di una serie di modifiche normative, sia a livello statale che federale. Il sito specializzato Ballotpedia ha censito 68 disegni di legge, più di uno per stato, presentati solo nell'ultimo anno. Il fenomeno non è nuovo, ma è da notare il contenuto fortemente limitativo dei diritti sin qui acquisiti in materia di libertà di voto (vedi su questo blog il post " Leggi & Tribunali: limitare o estendere i diritti elettorali" del 24 ottobre 2021). Inutile dire quanto l'evoluzione della normativa in materia di accesso al voto delle minoranze e di meccanismi di incentivazione al voto (voto per corrispondenza - seggi elettorali alternativi), possano incidere sull'esito delle prossime tornate elettorali.

Fonte: Ballotpedia

A livello federale è in discussione il Electoral Count Act, che nelle intenzioni dell'amministrazione Biden dovrebbe ridisegnare il sistema di regole nazionali e limitare le interpretazioni estreme degli stati. Uno dei protagonisti del dialogo fra i partiti, la senatrice del Maine S. Collins, sostiene che i senatori stanno discutendo "tenendo d'occhio l'obiettivo comune". Altro punto sul quale si gioca l'unità della nazione.

3) La questione della responsabilità dell'ex presidente Trump nell'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 è stata chiusa politicamente con la procedura di impeachment esperita fra il 13 gennaio e il 13 febbraio 2021, e respinta dal Senato. Ma la vertenza si è trasferita nei tribunali ordinari, che nel corso del 2021 hanno condannato oltre 100 partecipanti alla rivolta a pene detentive medio basse, e nella Commissione Parlamentare insediata dalla Presidente Pelosi e sostenuta dal solo Partito Democratico. Il GOP malgrado l'iniziale invito del leader al senato McConnell, si è progressivamente irrigidito nella difesa dell'ex Presidente. Trump ha segnato un punto a favore il 5 febbraio 2022, quando il Comitato nazionale del Partito Repubblicano ha definito la commissione una "persecuzione di cittadini comuni impegnati in un discorso politico legittimo", scatenando inevitabili polemiche per la grottesca difesa di quella che le dirette televisive hanno consegnato alla storia come una rivolta violenta contro le istituzioni democratiche.

In realtà lo stesso GOP è ancora diviso fra fedelissimi dell'ex Presidente, e sostenitori della tradizione conservatrice moderata del partito. Ad arbitrare la contesa saranno gli elettori, nelle primarie di partito e poi nelle urne delle elezioni di mid-term. Per fare solo un esempio, nella lotta per le primarie in Missouri , Eric Greitner, già governatore dello stato, sta cercando disperatamente di ottenere l'appoggio di Trump contro Billy Long, altro esempio del populismo del terzo millennio, catapultato alla Camera dei Rappresentanti nel 2010 dalla sua radio privata di Springfield. Greitner deve anche schivare un potenziale scandalo per comportamenti sessuali inappropriati. Mentre Trump si schiera spesso con uomini accusati di cattiva condotta sessuale, per non inimicarsi il voto femminile, prima di prendere posizione sta valutando sia il merito delle accuse a Greitens, che le sue reali possibilità di successo alle primarie.

Tralasciando le inchieste fiscali sulla sua attività privata che evocano solo l'imbarbarimento del costume politico americano nell'indifferenza dell'opinione pubblica, la posizione giudiziaria di Trump sarà decisiva a novembre per le elezioni legislative intermedie, e ancor più nel 2024 per le prossime presidenziali. E resta un argomento che provoca nella nazione una divisione aspra e al momento insanabile.

4) Essendo ormai chiaro che il digital divide, è a qualunque livello il vero cuore dell'evoluzione della società e la chiave delle nuove disuguaglianze, l'ampio capitolo della regolamentazione del settore è essenziale nel determinare cosa sarà l'America nei prossimi anni e se potrà mantenere il ruolo preminente nel mondo industriale. Gli argomenti sono moltissimi e in qualche riguardano tutti forme di controllo legisativo e giurisdizionale, per cui è necessaria una breve ed incompleta selezione. Due interessanti progetti legislativi bipartisan uno presentato dai senatori Richard Blumenthal (Democratico del Connecticut) e Lindsey Graham (Repubblicano del South Carolina) volto a ritenere le piattaforme tecnologiche responsabili della diffusione di materiale pedopornografico, nonostante la diffusa opposizione dei diritti digitali e dei gruppi industriali (Eliminating Abusive and Rampant Neglect of Interactive Technologies - EARN IT), osteggiato dall'industruia perché eliminerebbe parte della protezione di responsabilità fornita alle piattaforme online (Sezione 230 del Communications Decency Act), per l'hosting di contenuti. Il secondo progetto (Journalism Competition and Preservation Act - JCPA), mira a garantire la sopravvivenza delle testate giornalistiche locali in mezzo al continuo aumento dei giganti delle entrate pubblicitarie digitali, garantendo speciale protezione contrattuale in campo pubblicitario, incontra le resistenze dei repubblicani in nome della libertà d'impresa.

Di valore non solo contigente per la pandemia, la regolazione dell'uso degli smartphone in ambito sanitario, con la Food and Drug Administration (FDA) che ha autorizzato il 19 febbraio 2022 la prima app per smartphone che aiuterà nella somministrazione di insulina mobile ai pazienti diabetici con iPhone e Android. Le implicazioni di carattere medico, etico e tecnico hanno aperto un nuovo fronte di dibattito.
Molto indicativo di come il digitale possa costituire un elemento di debolezza nella competizione internazionale, l'azione aperta dallo stato del Texas contro Facebook per violazione della privacy dei texani attraverso l'utilizzo della tecnologia di riconoscimento facciale. Lo stato del Taxas sostiene che Facebook, ora con il brand della società madre Meta, ha catturato i dati biometrici dei texani per scopi commerciali senza il loro consenso informato e non è riuscito a distruggere gli identificatori raccolti entro un tempo ragionevole. Del tutto banale, ma drammatico, il rilievo che in Cina questa tecnologia è in uso ormai da due anni con il benevolo consenso del Partito dominante.

A cavallo fra digitale e politica, la questione della nuova piattaforma social di D. Trump, infelicemente nominata "The Truth", come il quotidiano ufficiale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica. A cosa si isprireà, che modalità di moderazione verranno utilizzate, se competerà con le piattaforme generaliste, che vantaggio pensa di trarne Trump, chi sarà coinvolto a livello finanziario e operativo, sono solo alcune delle questioni che agitano la pubblica opinione ancor prima che la piattaforma diventi operativa.

Infine, una recente ombra sulla transizione al sistema 5G. Nel paese segnato da oltre un secolo dall'innovazione tecnologica, ha suscitato scalpore la lettera del Il 17 gennaio scorso inviata all'amministrazione Biden, dai dirigenti delle principali compagnie aeree, per sostenere che la banda 5G potrebbe provocare interruzioni nel funzionamento degli strumenti di bordo degli aeroplani, rendendo inutilizzabile una "ampia fascia" della flotta statunitense. L'industria aerenautica ha esortato il governo ad impedire l'implementazione del 5G entro 2 miglia dagli aeroporti americani, fino a quando la FAA non troverà un modo per consentire agli aeroplani di volare in sicurezza e non rischiare una "interruzione catastrofica" per i voli passeggeri e commerciali, decisivi per la catena globale degli approvvigionamenti. Non è secondario notare che esattamente un mese dopo la lettera, si è dimesso Steve Dickson, direttore della Federal Aviation Administration, il regolatore della sicurezza aerea degli Stati Uniti. Dickson era stato nominato dall'allora presidente Donald Trump nel 2019.

La regolamentazione digitale è come si vede non solo cruciale per l'evoluzione della società americana, ma pone anche importanti condizionamenti alla politica interna ed estera, finendo per assumere un carattere prevalente.

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