13 Dicembre 2020 La Brexit e gli Stati Uniti
Voci dall'Europa

13 Dicembre 2020 La Brexit e gli Stati Uniti

L'Europa si prepara per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea senza alcun accordo, ciò che lascia aperta ogni ipotesi sulle future relazioni continentali, e nell'immediato riporta il rapporto commerciale fra le due entità alle regole minime dell'Organizzazione mondiale del commercio.

La Gran Bretagna ha fatto della propria sovranità una questione di principio, mentre l'Europa non è arretrata sul proprio modello sociale unitario. Si va verso un conflitto fra la concezione comunitaria del lavoro protetto, delle politiche industriali coordinate e della protezione sociale, contro quello che è stato definito il modello Singapore-on-Thames ?

Se Londra abbasserà le tasse per le imprese proteggendo la sua piazza finanziaria, e ridurrà l'area della regolamentazione e della sicurezza sociale, potrebbe affrontare i concorrenti europei da una posizione di vantaggio. Già J. Delors, l'inventore dell'Europa sociale, nel 1985 sosteneva che il modello europeo di stati interventisti e di protezione sociale relativamente generosa non sarebbe sopravvissuto a una corsa al ribasso negli standard normativi. La competizione con Londra si annuncia su questo estremamente dura.

In questo scenario incerto, complicato dall'auspicato inizio dell'era post-Covid, si inserisce la novità del cambio di amministrazione a Washington. Benché si possa essere certi della freddezza di Biden sulla Brexit, si può dire con altrettanta certezza che gli USA si impegneranno per il rispetto dell'accordo del Venerdì Santo in Irlanda del Nord, e ricostruiranno il tradizionale rapporto di alleanza con l'Unione europea.

Questo non significa che la Presidenza Biden porti solo ostacoli per il Regno Unito. Il nuovo Presidente ha infatti la possibilità di negoziare sui due tavoli, UK e UE, cercando se non una mediazione, un nuovo sistema triangolare.

Certamente Biden non farà l'errore di trascurare Londra a favore di Bruxelles, ma cercherà piuttosto di sfruttare le potenzialità sia dell'UE per contenere la Russia, che della Gran Bretagna per infastidire la Cina sullo scacchiere Asiatico, usando la specifica influenza inglese a Hong Kong e in Australia.

La politica del doppio binario potrebbe essere utile all'amministrazione Biden anche per mettere mano alla regolazione del mercato finanziario globale, vista la già accennata posizione strategica della City di Londra, e la significativa posizione dell'Unione Europea in materia di anti trust e regolazione finanziaria.

In un momento di generale debolezza geopolitica dell'occidente, la Brexit per Biden rappresenta l'opportunità di avere due alleati su cui contare in modi e su scenari diversi, e nel contempo di operare per ridefinire le loro relazioni dirette in senso costruttivo, con un sistema triangolare che attraversi l'Atlantico.

Visto da Bruxelles, la Brexit non cancella certo l'Unione Europea, piuttosto inaugura una fase nuova da affrontare con la volontà politica di rafforzare i legami comunitari e avanzare sulla strada dell'integrazione.

Entro questi limiti, sarà benvenuta l'azione moderatrice degli USA di J. Biden.

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