Stati Uniti e vaccini, due secoli di politica sanitaria bipartisan

La storia dell'azione di Presidenti e governi americani contro le malattie e per l'etensione delle vaccinazioni di massa è durata oltre 200 anni. Fino all'odierna controversa politica voluta dall'attuale Ministro per la Salute, Robert Kennedy jr, che invece cavalca nuove teorie sulla dannosità dei vaccini, contro il parere della quasi totalità della comunità scientifica. Può essere interessante ripercrrere questa storia.

1800 Thomas Jefferson già da privato cittadino aveva introdotto in Virginia la sperimentazione del vaccino per il vaiolo, importando il metodo sviluppato dell'inglese Edward Jenner, che per primo dalla pubblicazione nel 1798 del suo studio "An inquiry into the causes and effects of the variolae vaccinae" aveva indicato la strada della vaccinazione, e per primo aveva subito gli attacchi violenti di quanti a quell'innovazione erano contrari. Jefferson aveva dapprima rappresentato, come avvocato, alcuni medici che avevano praticato vaccinazioni, poi da presidente si impegnò per la diffusione dei metodi di prevenzione. Incaricò il dr. Benjamin Waterhouse, dell'organizzazione di quelle che ancora non era una campagna vaccinale, e autorizzò personalmente l'utilizzo di un nuovo vaccino (kinepox). Nel 1803 incaricò  Meriwether Lewis di portare una scorta di dosi di vaccino in quella che é oggi nota come la spedizione di Lewis e Clark, per farlo conoscere alle popolazioni più lontane dell'unione. Ai nostri tempi la crescente Black Radical Culture ha finito per sminuire il valore dei tentativi di Jefferson, a causa dell'uso che il Presidente fece dei suoi schiavi come cavie umane.

1813 James Madison durante la sua presidenza (1809-1817) fece approvare il "Vaccine Act", noto anche come "Act to Encourage Vaccination", in assoluto la prima normativa federale della storia americana in materia sanitaria. Madison creò un ufficio federale con un solo addetto, con l'incarico di predisporre le scorte di vaccino contro il vaiolo, e distribuirlo a livello nazionale. La pratica della vaccinazione non era diffusa presso la classe medica dell'epoca, e malgrado i buoni risultati nel 1822 la campagna vaccinale causò diverse vittime. Il responsabile, James Smith, venne rimosso, e in seguito venne abrogata la stessa legge. All'epoca mancava la necessaria la fiducia del pubblico nella vaccinazione in una cultura americana largamente diffidente nei confronti delle competenze mediche.

1934 Franklin D. Roosevelt sin dall'inizio del suo mandato, diede impulso alla diffusione delle vaccinazioni, anche per la sua drammatica esperienza, avendo contratto la poliomielite nel 1921, all' età di 39 anni. Dapprima nell'ambito dell'annuale Ballo del Compleanno Presidenziali, poi con la costituzione della National Foundation for Infantile Paralysis (3 gennaio 1938), Roosevelt spinse per la costituzione di un gruppo di ricercatori che si occupassero di vaccini. La National Foundation, poi ribattezzata "March of dimes", si occupava di una serie di progetti all'epoca avveniristici: nel 1941, fornì i fondi per sviluppare un polmone d'acciaio che superava ogni precedente modello, e si occupò della prevenzione delle malformazioni congenite e di ridurre la mortalità infantile. Nel dopoguerra il personale della fondazione includeva Jonas Salk e Albert B. Sabin e nel 1949, proprio il Dr. Salk diresse la ricerca per il vaccino contro la poliomielite, che venne rilasciato nel 1955, prima che anche Sabin arrivasse per altra via allo stesso risultato.

1955 Dwight Eisenhower, repubblicano, proseguì l'opera dei suoi predecessori democratici, impegnando le risorse del governo federale per coinvolgere gli stati nella distribuzione e somministrazione del vaccino, con un finanziamento di 30 milioni di dollari (oltre 300 milioni di dollari di oggi). Il nuovo sistema organizzò una campagna informativa rivolta ai genitori per spiegare come il governo intendeva proteggere i loro figli. La campagna ebbe un'appendice importante quando alcuni ritardi nella produzione del vaccino provocarono problemi nella consegna del vaccino, e il Presidente intervenne in prima persona per rassicurare gli americani.

1965 Lyndon Johnson lanciò un'iniziativa globale a guida americana per eradicare il vaiolo in 18 nazioni dell'Africa occidentale, affidando l'incarico operativo alla delegazione USA presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra. La premessa di questo impegno era che benché il vaiolo fosse ormai sconfitto negli Stati Uniti e in altri paesi avanzati, la diffusione del morbo in Asia, Africa e in alcune parti dell'America Latina, poneva gravi limiti alla sicurezza sanitaria in tutto il mondo. C'erano due motivazioni politiche convergenti a spingere Johnson: mettere in risalto il fatto che nella società americana (la Great Society) il rischio della malattia era stato quasi del tutto scongiurato grazie alla vaccinazione. Supportare la creazione di un sistema multipolare di relazioni internazionali di cui gli Stati Uniti intendevano porsi come guida del consesso delle nazioni, e non a caso era stato scelta un'agenzia ONU come veicolo per l'azione di prevenzione sanitaria.

1977 James E. Carter, durante il suo unico mandato, avviò la National Childhood Immunization Initiative con l'obiettivo di portare la copertura vaccinale infantile al 90% della popolazione interessata. L'obiettivo venne superato arrivando al 95%, con un particolare impegno per eliminare ogni barriera, normativa-economica-sociale, che limitasse l'accesso del più alto numero possibile di americani ai servizi sanitari. La moglie del presidente, Rosalynn, sua ispiratrice e sonitrice, fu tra i promotori dell'associazione Vaccinate Your Family, che ha raccolto per anni fondi per sostenere le campagne vaccinali negli Stati Uniti.

1986 Ronald Reagan, durante il primo dei suoi due mandati, fece approvare dal Congresso con voto bipartisan il National Vaccine Injury Compensation Program. In quegli anni era scoppiato il problema della responsabilità professionale di medici e case farmaceutiche, che venivano regolarmente chiamate in tribunale per rispondere civilmente dei danni per i casi di incidente medico. Reagan stanziò 67 milioni di dollari all'anno, introducendo anche un modesto "ticket" per ogni vaccinazione (da 10 centesimi a 1,50 dollari).  Le associazioni di medici, le case farmaceutiche, ottennero un sistema di responsabilità limitata (no-fault) e la creazione di una giurisdizione speciale per giudicare le richieste di danni punitivi. Gli eventuali danneggiati avrebbero potuto aderire ad una procedura di mediazione prima di intentare causa, restando liberi di ricorrere alle corti ordinarie in caso di mancato accordo.

1991 George H. W. Bush, approvò un piano di vaccinazione per ridurre i casi di morbillo, finanziato con 40 milioni di dollari aggiuntivi rispetto al programma di immunizzazione standard, rivolto in particolare alle comunità in cui il bisogno era maggiore. Il piano comprendeva per la prima volta partnership con organizzazioni non profit e del settore privato per facilitare la capillare diffusione delle informazioni sulle vaccinazioni. La sensibilità di Bush non arrivò a includere nei programmi anche il finanziamento per ottenere un vaccino per il morbo HIV, che in quegli anni era particolarmente letale.

1993 Bill Clinton dopo soli 24 giorni del suo primo mandato (1993 - 2001) annunciò un'iniziativa globale per l'immunizzazione infantile, destinando 300 milioni di dollari per l'anno fiscale 1992 per rafforzare l'infrastruttura nazionale destinata alle vaccinazioni, con significativi aumenti previsti in termini di personale, formazione, e per la realizzazione di un nuovo sistema nazionale di monitoraggio delle vaccinazioni. In collaborazione con le principali commissioni del Congresso, l'Amministrazione Clinton ottenne di aumentare la distribuzione gratuita agli operatori sanitari che assistono bambini iscritti al programma Medicaid.

2002 George W. Bush, alle prese con la lotta al terrorismo dopo l'attacco all'America del 11 settembre 2001, dovette impegnare la sua amministrazione nella difesa dei militari e funzionari che in patria e soprattutto all'estero rischiavano di venire a contatto con foclai infettivi per malattie come il vaiolo, ormai debellate in patria. Bush stesso il 21 dicembre 2002 si fece vaccinare pubblicamente per dimostrare la sicurezza dei vaccini.

2010 Barak Obama resterà nella storia per la legge più importante della sua amministrazione l'Affordable Care Act. Fra degli obbiettivi più importanti della legge erano l'inclusione di tutti gli americani nei programmi di prevenzione sanitaria e la riduzione dei costi dell'assistenza stessa. L'inclusione delle vaccinazioni di base nella categoria della prevenzione rappresentò un nuvo stimolo per massimizzare la diffusione della vaccinazione di massa. I nuovi piani sanitari approvati nell'ambito del Affordable Care Act finirono con l'includere tutti i vaccini raccomandati dal Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione, dalle vaccinazioni di routine per l'infanzia alle vaccinazioni periodiche antitetaniche per gli adulti.

2020 tre ex Presidenti, Bill Clinton, George W. Bush e Barak Obama, fecero un appello congiunto bipartisan per chiamare gli americani alla vaccinazione di massa, mentre la pandemia da Covid 19 aveva già fatto oltre 200.000 vittime negli USA, e la prima amministrazione Trump ancora non aveva preso misure a livello nazionale.

A fronte di 210 anni di politiche virtuose bipartisan in materia di vaccini, da T. Jefferson a B. Obama, l'attuale negazionismo in materia ostentato dal Ministro della Salute John F. Kennedy jr, sembra estraneo alla tradizione americana, frutto di una volontà politica distorta, non in grado di cambiare la storia, ma solo di produrre danni nel breve periodo.

https://www.cdc.gov/vaccines/hcp/vis/downloads/vis-history.pdf
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK225580/
https://www.presidency.ucsb.edu/documents/remarks-the-childhood-immunization-initiative-and-exchange-with-reporters
https://www.govinfo.gov/content/pkg/PPP-1991-book1/html/PPP-1991-book1-doc-pg648.htm
https://www.cms.gov/cciio/resources/fact-sheets-and-faqs/preventive-care-background
https://edition.cnn.com/2020/12/02/politics/obama-vaccine