La Corte Suprema é il vero antagonista di Joe Biden ?

L'opposizione repubblicana, il desiderio di rivincita di Donald Trump, la sinistra liberal del partito democratico, sono problemi minori per Joe Biden rispetto all'incombente Corte Suprema conservatrice guidata da John Roberts e disegnata nella sua maggioranza da George Bush e Donald Trump.

La Corte è diventata negli ultimi decenni del Novecento la bussola della società americana: fra gli anni sessanta e settanta ha guidato l'apertura della società alle istanze delle minoranze e allargato l'area dei diritti; poi la frenata iniziata con la presidenza Reagan è diventata una vera e propria conversione nell'ultimo decennio. La maggioranza conservatrice della corte ha impedito di affrontare il problema delle armi, in nome di una lettura originalista ma parziale, e secondo alcuni partigiana, della costituzione. L'impressione è che nell'attuale radicalizzazione delle divisioni politiche in ogni ambito della vita politica e sociale, la Corte abbia assunto un ruolo di guida nella protezione delle istanze più conservatrici.

La Corte avrà il potere di decidere della sopravvivenza della riforma sanitaria di Barak Obama, ma anche della continuità dei diritti acquisiti, primo fra tutti quello delle donne all'autodeterminazione sull'aborto. Il 17 maggio scorso la Corte ha accettato di ascoltare un caso che potrebbe delimitare il principio della costituzionalità del diritto all'aborto, stabilito quasi mezzo secolo fa in Roe vs Wade. Il nuovo caso riguarda una legge del Mississippi che cerca di vietare la maggior parte degli aborti dopo 15 settimane di gravidanza - circa due mesi prima di quanto consentito secondo le regole della Roe - che è cruciale per stabilire in futuro nuovi vincoli ai diritti in materia di aborto.

I sostenitori del diritto all'aborto hanno denunciato la decisione della corte di occuparsi del caso, affermando che già discutendone i giudici conservatori esprimono la volontà di rivisitare Roe. La scorsa estate, la Corte Suprema ha convalidato una legge restrittiva sull'aborto della Louisiana con un margine di 5 a 4, con il voto decisivo del presidente Roberts. La nuova interpretazione della legge che esce da questa sentenza, pur esprimendo rispetto per i precedenti, ha istituito  uno standard molto rigido per la valutazione delle restrizioni al diritto di aborto, aprendo a un approccio incrementale al taglio dei diritti. Dopo la morte del giudice Ruth Bader Ginsburg nel settembre 2020, la sua sostituzione con il giudice Amy Coney Barrett, una conservatrice contraria al "aborto su richiesta", ha cambiato radicalmente la dinamica della corte sull'argomento.

Altra area in cui la corte conservatrice può orientare in senso conservatore la società americana è quello della libertà religiosa: secondo alcuni osservatori la politicizzazione della libertà religiosa si è infiltrata a tutti i livelli della magistratura federale. In uno studio recente la The Supreme Court Review, organo della Chicago University Law School, ha documentato un aumento di 35 punti percentuali del tasso di sentenze a favore della religione nei casi discussi oralmente, culminando in un tasso di successo dell'81% nella corte guidata dal giudice capo John G. Roberts Jr.

"Chiaramente, la corte di Roberts si è pronunciata a favore delle organizzazioni religiose, comprese le organizzazioni cristiane tradizionali, più frequentemente dei predecessori", hanno scritto gli autori dello studio, Lee Epstein della Washington University di St. Louis ed Eric A. Posner dell'Università di Chicago . "Con la sostituzione di Ruth Bader Ginsburg con Amy Coney Barrett, questa tendenza non finirà presto e potrebbe accelerare".

Solo nell'ultimo mandato, la corte si è schierata con i gruppi religiosi cristiani in tre casi: ha stabilito che i programmi statali a sostegno delle scuole private devono includere gli istituti religiosi, ha dato ragione all'amministrazione Trump quando ha consentito ai datori di lavoro di negare per motivi religiosi la copertura contraccettiva alle lavoratrici, e stabilito che le leggi sulla discriminazione sul lavoro non si applicano agli insegnanti delle scuole religiose. E la corte deve decidere nei prossimi mesi se l'amministrazione civica di Filadelfia può smettere di affidare casi di adozione a un'agenzia cattolica attiva da decenni, che ha rifiutato di lavorare con coppie dello stesso sesso per la selezione di potenziali genitori adottivi. Da ultimo la Corte  - Tandon vs Newsom US 20A151 - ha apparentemente adattato il principio della "nazione più favorita" alla protezione della libertà religiosa. L'esercizio della libertà religiosa, secondo la Corte, ha riconoscimento e protezione costituzionale non perché la Costituzione assegna un valore elevato alla fede e alle pratiche religiose rispetto agli interessi secolari, ma perché il principio assoluto è che lo stato non deve interferire con la scelta religiosa e l'autonomia degli individui, che devo avere piena libertà di professare una religione di loro scelta.

Numerose le questioni sono state sottoposte alla Corte in materia di immigrazione, le cui opinioni porranno limiti precisi alla discrezionalità dei legislatori ed alle politiche governative. Di alcune è già stato data informazione sul blog (2 maggio 2021 - 21 marzo 2021), ma gli specialisti hanno censito solo negli ultimi due anni altre nove pronunce della Corte: Department of Homeland Security vs Regents dell'Università della California, 140 S. Ct. 1891 , US vs Sineneng-Smith, 140 S. Ct. 1575, Hernandez vs Mesa, 140 S. Ct. 735, Kansas vs Garcia, 140 S. Ct. 791, Department of Homeland Security vs Thuraissigium, 140 S. Ct. 1959, Guerrero-Lasprilla vs Barr, 140 S. Ct. 1062, Nasrallah vs Barr, 140 S. Ct. 1683, Shular vs. US 140 S. Ct. 779, Barton vs Barr, 140 S. Ct 1442. Il complesso di pareri espressi, lungi dall'essere accolti unanimemente dai giuristi e dalle giurisdizioni inferiori, ha delineato un sistema rigido di interpretazione delle regole sull'immigrazione, oltre al consueto favore della Corte per l'autonomia degli stati.

In materia di ecologia e protezione dell'ambiente la Corte ha già ascoltato gli argomenti delle parti e sarà a breve chiamata a pronunciarsi su due casi che potrebbero ridisegnare la prassi giudiziaria futura:  HollyFrontier Cheyenne Refining LLC v. Renewable Fuels Association (USSC 20-472) e PennEast Pipeline Co. v. New Jersey (USSC 19-1039). La prima vertenza riguarda la normativa sull'energia (il Congresso ha emendato il Clean Air Act attraverso l'Energy Policy Act del 2005) diretta a ridurre la dipendenza della nazione dai combustibili fossili. Le norme dell'ultimo ventennio hanno fissato precisi obiettivi per la sostituzione dei combustibili fossili con combustibili rinnovabili, creando però un sistema di esenzioni dall'obbligo di conversione per i produttori, tra cui una per le piccole raffinerie, se la conformità agli standard in un dato periodo venga impedita da difficoltà economiche eccezionali. Un gruppo di produttori di combustibili rinnovabili ha contestato la politica della Agenzia per la protezione ambientale (EPA) nell'applicazione delle esenzioni, sostenendo che eccedeva la competenza dell'EPA. Il Decimo Circuito ha ha dato ragione ai produttori, e la vertenza è stata portata alla Corte Suprema. Dalla decisione della Corte dipenderà, indirettamente, la capacità degli Stati Uniti di raggiungere gli obbiettivi di conversione della produzione energetica.
Il secondo caso riguarda il Natural Gas Act (NGA - 15 U.S.C. §§ 717–717Z) che consente alle società private di esercitare il potere del governo federale di acquisire proprietà per dominio eminente, soggetti a determinati requisiti giurisdizionali. PennEast Pipeline Co. è stata autorizzata dal governo federale a costruire un gasdotto attraverso la Pennsylvania e il New Jersey e ha citato in giudizio la NGA per ottenere l'accesso ai terreni di proprietà statale lungo il percorso del gasdotto. Il New Jersey ha chiesto il rigetto delle azioni legali di PennEast per mancanza di legittimazione in base alla competenza sovrana dello Stato e, inoltre perché PennEast, secondo lo stato, non possedeva i requisiti giurisdizionali. Il tribunale distrettuale si è pronunciato a favore di PennEast e ha concesso un provvedimento ingiuntivo preliminare per l'accesso immediato alle proprietà. La Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Terzo Circuito ha capovolto la sentenza, ritenendo che se è vero che NGA agisce per delega di un potere al governo federale dall'undicesimo emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, questo non cancella la sovranità dello stato. Anche questa decisione è suscettibile di avere rilevanti conseguenze sulla possibilità di costruire nuovi impianti.

Il momento più alto e decisivo dello scontro fra conservatori e riformatori è atteso per una pronuncia, al momento non ancora in calendario, in materia di possesso di armi. La Corte è rimasta sino ad oggi ancorata alla posizione espressa dal compianto, ma da molti non rimpianto, giudice A. Scalia, come in una recente opinione di maggioranza del giudice C. Thomas. In questo caso la Corte  ha ribadito il sostegno all'originalismo, intervenendo su un aspetto marginale della questione - la differenza fra il sequestro di un'arma da fuoco in casa o nella macchina di un cittadino (Caniglia vs Strom - US 20-157), con una motivazione difficile da intendere per la mentalità giuridica europea. Un'eventuale intervento legislativo dell'amministrazione Biden sul controllo della vendita di armi, innescherà certamente un nuovo confronto davanti alla Corte fra le associazioni dei cittadini e quella dei produttori, prima fra tutte la NRA pur essendo quest'ultima in profonda crisi.

Su tutte queste questioni, la Corte dovrà dimostrare di decidere prescindendo dagli schieramenti precostituiti, come sottolineato in un recente discorso all'Università di Harvard dal giudici Stephen che ha sostenuto che i giudici devono essere "fedeli allo stato di diritto, non al partito politico che ha contribuito a garantire la loro nomina. Se il pubblico vede i giudici come politici in toga, la fiducia nei tribunali e nello stesso Stato di diritto non può che diminuire, diminuendo il potere della corte". Un esplicito dubbio sulla ripetuta affermazione del Chief justice J. Roberts che "non esistono giudici di questo o quel presidente, ma solo giudici".

APPROFONDIMENTI

https://www.nytimes.com/2021/04/05/us/politics/supreme-court-religion.html

https://www.scotusblog.com/case-files/cases/tandon-v-newsom/

https://www.nytimes.com/2021/05/17/us/politics/supreme-court-abortion.html?campaign_id=56&emc=edit_cn_20210517&instance_id=31012&nl=on-politics-with-lisa-lerer&regi_id=119078463&segment_id=58314&te=1&user_id=2a74dd3700f65ab51d36c973a13b01b1

https://immigrationforum.org/article/review-of-the-supreme-courts-2019-2020-immigration-cases/

https://www.nytimes.com/2021/05/17/us/justice-breyer-retirement.html?campaign_id=56&emc=edit_cn_20210518&instance_id=31082&nl=on-politics-with-lisa-lerer&regi_id=119078463&segment_id=58397&te=1&user_id=2a74dd3700f65ab51d36c973a13b01b1