Checks and balance, nella storia Trump non è il primo ad attaccarli
All'epoca della redazione della Costituzione degli Stati Uniti, i Padri Fondatori si sforzarono di concepire un sistema di governo che avesse forza sufficiente per governare, senza rischi per le libertà dei governati. Riuscirono nell'intento usando la teoria, proveniente dalla tradizione della filosofia politica europea, da Aristotele a Montesquieu, della separazione dei poteri, che è alla base del testo costituzionale, senza essere apertamente citata. A renderla concreta stanno la separazione del governo in tre rami (legislativo, esecutivo, giudiziario), il principio per cui ogni ramo ha funzioni specifiche e identificabili, e il divieto per qualunque cittadino di essere membro di più di un ramo contemporaneamente. Il corollario più importante di questo teorema sta nell'attribuzione al Congresso del potere di dichiarare guerra mentre al presidente é conferita l'autorità di condurla. Il fondamento sta negli articoli I e II della Costituzione, che definiscono le responsabilità dei tre rami, e ne definiscono i limiti concretamente
- Emendamenti alla Costituzione: il Congresso può approvare gli emendamenti costituzionali, e controllare le decisioni della Corte Suprema ;
- Impeachment: il Congresso ha il potere di mettere sotto accusa i membri del potere esecutivo e giudiziario;
- Revisione giudiziaria: il potere giudiziario può dichiarare incostituzionali leggi o azioni presidenziali, per contro il Presidente nomina i giudici del sistema giudiziario federale e della Corte Suprema, previa approvazione del Senato;
- Potere di pace e guerra: il Presidente è il comandante in capo delle forze armate, ma il Congresso deve votare per dichiarare guerra e approvare i finanziamenti militari. Il Presidente stipula i trattati di pace, ma il Senato deve approvarli con un voto a maggioranza dei due terzi;
- Nomina dei funzionari: il presidente nomina i funzionari federali, ma il Senato deve confermare tali nomine;
- Approvazione delle leggi: al Congresso, Camera dei Rappresentanti e Senato devono approvare le leggi nella stessa forma affinché diventi legge federale;
- Potere di veto: quando il Congresso approva un disegno di legge, il presidente può bloccarlo opponendo il veto; tuttavia, il Congresso può annullare il veto presidenziale con un voto a maggioranza dei due terzi.
Sin dal primo studio sistematico del sistema politico americano, il celeberrimo "La democrazia in America" di A. de Tocqueville, gli osservatori europei hanno trovato parole di ammirazione per il sistema di bilanciamento del potere nella Costituzione americana. Tocqueville constatava che "la sovranità negli Stati Uniti è divisa fra l'Unione e gli Stati, con "il potere esecutivo limitato ed eccezionale, come la sovranità in nome della quale agisce" al punto che "il governo centrale si occupa solo di un piccolo numero di oggetti".
L'acuta ed enciclopedica analisi del nobiluomo francese ha ormai quasi due secoli, e il tempo passato ha messo alla prova le acute valutazioni del 1835. L'agenzia Associated Press, che continua encomiabilmente il suo lavoro benché messa sotto attacco dalla Casa Bianca a causa della sua indipendenza dall'esecutivo, ha censito i principali momenti di crisi e conflitto istituzionale sul principio dei contrappesi nel sistema costituzionale americano; i lettori abituali del blog ritroveranno diversi episodi già narrati che qui sono ripresi in modo articolato:
1801 Jefferson e la sentenza Marbury
Le basi della teoria furono completate quando il neo presidente Thomas Jefferson impose al suo Segretario di Stato James Madison di considerare come nulle e non esistenti le nomine fatte all'ultimo minuto dal suo predecessore John Adams. William Marbury, un giudice di pace nominato da Adams, chiese alla Corte Suprema di obbligare Jefferson e Madison a rispettare le decisioni di Adams, e il Chief Justice John Marshall firmò la sentenza che avviava la prassi secondo cui alla Corte suprema spetta il primato nell'interpretazione degli atti del Congresso, e delle azioni dell'esecutivo.
1824 Jackson e la First National Bank Il dibattito fra sostenitori di una banca centrale (federale) contro quelli delle banche statali era iniziato quando il primo presidente George Washington aveva istituito la First Bank of the United States nel 1791. I Padri Fondatori si divisero fra i federalisti di Alexander Hamilton, e gli anti federalisti di Jefferson e Madison. Nel 1832 il Presidente Andrew Jackson, populista ed anti federalista, dopo una lunga battaglia parlamentare mise il veto contro la legge che istituiva estendeva lo statuto della banca, e nel Congresso non si formò la maggioranza dei due terzi richiesta dalla Costituzione per superare il veto. Era la prima battaglia formale fra esecutivo e legislativo.
1860 Lincoln e il giusto processo
Il Presidente Abraham Lincoln durante la Guerra Civile aveva sospeso l'habeas corpus, sostenendo che si trattava di una "necessità pubblica" per proteggere l'Unione. Roger Taney, giudice distrettuale della Corte Suprema, dichiarò la sospensione illegale, ma osservò di non avere il potere di far rispettare la sentenza. Il Congresso alla fine si schierò con Lincoln approvando una legge retroattiva. E la Corte Suprema appoggiò la tesi del presidente secondo cui la carica comportava poteri intrinseci in tempo di guerra non espressamente previsti dalla Costituzione o da una legge del Congresso. Almeno formalmente i ruoli istituzionali erano stati rispettati.
1864 Johnson contro il Congresso
Dopo la Guerra Civile e l'assassinio di Lincoln, i Repubblicani al Congresso volevano sanzioni per gli stati che si erano separati e i loro leader. Proponenvano anche rigidi programmi di Ricostruzione che includevano il diritto di voto generalizzato e favorivano gli ex schiavi. Le norme promulgate da A. Johnson, democratico e originario del Tennessee, tendevano a limitare queste aperture, ma il Congresso, attraverso il proprio potere di decidere gli stanziamenti necessari, modificò le intenzioni presidenziali, istituendo il Freedmen's Bureau per assistere gli afroamericani appena liberati.
1883 Spoils system vs. Civil service Il Congresso votò il Pendleton Civil Service Reform Act, inteso a riservare l'assegnazione di incarichi pubblici tramite esami anziché scelte politiche sinetizzate nella formula dello "spoil system". Importante corollario del teorema, era che il funzionario pubblico nominato a seguito di concorso non poteva essere licenziato dal governo se non per gravi motivi o "impeachment". Da allora il Congresso ha sempre aggiunto nuove aree riservate al servizio pubblico per concorso, proprio una prassi che D. Trump ha attaccato promuovendo la riclassificazione dei dipendenti pubblici, e l'ampliamento dell'area della discrezionalità dell'esecutivo tanto per i reclutamenti che per i licenziamenti. .
1919 Wilson e il Congresso fra SdN e Trattati di Pace
Il presidente Woodrow Wilson, accademico per formazione e moralista per vocazione, alla fine della Prima Guerra Mondiale, sostenne l'internazionalismo e la creazione della Società delle Nazioni. Al Congresso si scatenò una battaglia violenta, condotta dal repubblicano Henry Cabot Lodge, Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, che portò ad un'approvazione condizionata dei Trattati. Non avendo il Senato approvato con la maggioranza dei due terzi, il Trattato di Pace non venne ratificato e gli Stati Uniti restarono fuori dalla Società delle Nazioni.
1936 FDR e il "court packing"
Franklin D. Roosevelt affrontò la Grande Depressione con ingenti programmi federali e aggressive misure regolamentari, con il concorso della maggioranza democratica del Congresso. La Corte Suprema composta da una maggioranza di giudici nominati negli anni venti da presidenti repubblicani abrogò alcune leggi del New Deal, giudicandole al di fuori del potere del Congresso. Per molto tempo Roosevelt pensò di risolvere il conflitto chiedendo una riforma costituzionale che ampliasse il numero dei compenenti Corte, e dopo alcuni drammatici contrasti anche con i leader democratici al Congresso, raccontati per esteso da A. M. Schlesinger jr nel secondo volume de "The age of Roosevelt", abbandonò l'idea concentrandosi sulla rielezione che ottenne nel 1936.
1941 FDR ed i limiti del mandato presidenziale
Roosevelt ignorò la regola non scritta, stabilita da Washington, secondo cui un presidente non può eletto più di due volte. Nominato una prima volta nel 1932 e confermato nel 1936, si presentò nuovamente agli elettori nel 1940, a guerra iniziata in Europa, e ancora nel 1944, dopo che gli USA erano entrati nella Guerra resa mondiale dall'attacco a Pearl Harbour, ottenendo un quarto mandato che la morte gli impedì di conlcudere. La volontà di Roosevelt, per qanto premiata dall'elettorato, aveva creato un forte malumore nella classe politica anche nelle fila del partito democratico, così che una coalizione bipartisan promosse il 22° Emendamento, che esplicitamente vieta la doppia rielezione. Promulgato il 21 03 1947 e definitivamente approvato a seguito della ratifica degli Stati il 27 02 1951, l'emendamento ha blindato la regola dei due mandati, perché secondo i costituzionalisti la formulazione dell'emendamento è un insuperabile ostacolo contro qualsiasi eventuale velleità di violazione del principio.
1974 Nixon e il Watergate
I legami tra i collaboratori del Presidente Richard Nixon e l'irruzione nella sede del Partito Democratico, nel Watergate Building, durante la campagna elettorale del 1972, vennero resi pubblici dai cronisti del Washington Post, Carl Bernestein e Bob Woodward. Nell'estate del 1974, l'episodio divenne la base per una procedura congressuale di impeachment contro il presidente Nixon. Giudicando sul ricorso di Nixon, la Corte Suprema si pronunciò all'unanimità contro Nixon, sostenendo che il privilegio esecutivo non gli permetteva di rifiutare di consegnare le registrazioni di conversazioni private nello Studio Ovale, che costituivano potenziali prove nel prcedimento.
1975 Vietnam: la fine di una guerra non dichiarata
Per quasi quindici anni fra il 1961 e il 1974 tre diversi presidenti, John F. Kennedy, Lyndon B. Johnson e Richard M. Nixon, autorizzarono il coinvolgimento militare degli Stati Uniti nel Vietnam, considerando il Sud-est asiatico il fronte della Guerra Fredda. Ma il Congresso non aveva dichiarato nè mai dichiarò guerra al Vietnam, come avrebbe imposto il rispetto del dettato costituzionale. Nel 1973, auspice il Presidente Nixon, un accordo diplomatico aveva stabilito la fine del conflitto e il progressivo disimpegno delle truppe americane. Nei successivi due anni il Congresso ridusse parzialmente i finanziamenti al governo del Vietnam del Sud, rivendicando il diritto-dovere del controllo congressuale sugli stanziamenti necessari per la realizzazione dell'agenda militare e di politica estera del presidente.
2012 Obama e Affordable Care Act
Con B. Obama alla Casa Bianca, il Congresso controllato dal Partito Democratico e approvò la riorganizzazione e l'ampliamento del sistema sanitario nazionale. L'Affordable Care Act, fra l'altro prevedeva l'obbligare per gli Stati di ampliare il programma di assicurazione pubblica Medicaid che copre i cittadini a basso reddito. La Corte Suprema stabilì nel 2012 che il Congresso e il presidente Barack Obama, pur nell'esercizio del loro ruolo, non erano autorizzati dalla Costituzione a forzare gli Stati ad eseguire la legge limitando come forma punitiva l'erogazione di fondi federali stanziati per altri capitoli. Allo stesso tempo la Corte riconobbe la costituzionalità della legge, che è tuttora in vigore.
Attarverso duecento anni di conflitti la Costituzione è rimasta sostanzialmente applicata e i tre poteri continuano a confrontarsi in una dinamica che sembra perversa nei momenti di crisi, ma che evidenzia la tenuta del principio della separazione dei poteri e del sistema di reciproci vincoli e controlli. Benché non ci sia mai stato alla Casa Bianca un inquilino poco abituato al rispetto della legge come l'attuale, sembra che il sistema sia in grado resistere. L'importante è non confondere le aspirazioni con la realtà.
https://billofrightsinstitute.org/essays/separation-of-powers-with-checks-and-balances
https://apnews.com/article/checks-balances-trump-american-democracy-constitution-979b5d303442cfa90fb0771fa177cb95?